POMBAGIRA
Black Axis Abraxas

Due brani per 52 minuti di musica: se non è un record, certo ci va molto vicino. Solo due generi di gruppi potrebbero fare una cosa del genere: quelli black depressivi e quelli sludge doom. La band albionica rientra nella seconda categoria e, come a suo tempo i Teeth Of Lion Rule The Divine, vuole annichilire i propri ascoltatori con una colata di pece ardente, tanto pesanti, oscuri e grumosi appaiono i riff vomitati da questo terzetto albionico. Le basi sono, ovviamente, sabbathiane, il che significa che la matrice è essenzialmente heavy/doom con sfumature bluesy, il tutto calato in quel contesto sporco, slabbrato e psichedelico che ha fatto la fortuna di gente come Eyehategod e Electric Wizard. I loro riferimenti culturali, esoterici e satanici, sono un chiaro rimando alle origini del genere, quando ancora il metallo satanico non era quello dei DarkThrone bensì quello dei Black Sabbath e dei Pagan Altar, il che conferisce al disco un feeling ancora più morboso. Certo, si tratta sempre di due brani, sinceramente anche un po' troppo stiracchiati: aldilà del minutaggio, questi due pezzi non costituiscono veramente un full-length, e forse sarebbe stato meglio fare come nel loro disco di debutto, in cui venivano spalmati cinque brani in due dischi. Un lavoro con tante potenzialità, ma non troppo concreto.
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