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etichetta: Maple Death
Data di uscita: 23 gennaio 2026
formato: LP
Condizione: Nuovo
Julinko, nome d’arte di Giulia Parin Zecchin, è da tempo uno dei segreti meglio custoditi della scena sperimentale del nord-est italiano, con tre dischi che hanno contribuito a definire la sua inconfondibile mescolanza di heavy psychedelia, slowcore e dark ambient. In Naebula ciò che colpisce davvero è la potenza e l’intensità della sua voce, un’arma di forza innegabile, capace di trasformarsi in un mezzo di fervore grezzo o librarsi con grazia in un delicato lamento. Il suo approccio non convenzionale risplende in brani come ‘Jeanne De Rien’, dove una cadenza ritmica da marcia funge da colonna sonora portante per un lungo mantra che sfiora quasi il territorio del powpow. ‘Peace Of The Unsaid’ sfrutta la propria struttura aritmica per creare spazio, un’ode notturna e crepuscolare che raggiunge le vette della forza intima di Sinéad O’Connor, pur mantenendo una dolce compostezza. Che si tratti di urla glaciali e assassine o di una vitalità dal tono quasi gospel, brani come ‘Cloudmachine’ o ‘Kiss The Lion’s Tongue’ sembrano attingere tanto alla tradizione del minimalismo europeo, con l’uso dei droni e della ripetizione, quanto a quella dei canti popolari come inni, dove armonie modali cedono il passo a un’ apparente stasi. Un altro elemento chiave nella scrittura di Julinko è la fusione impeccabile fra il suo approccio minimalista e quelle trame dense ereditate da un lontano retaggio di outsider metal, un noir lynchiano spinto all’estremo o esorcismi senza parole attraversati da correnti profonde.
Scritto e interpretato interamente da Julinko, ‘Naebula’ dispiega e avvolge i suoi incantesimi in spirali sonore creando la colonna sonora perfetta per ossessione, desiderio e contemplazione, un mondo abitato da grandi come Meredith Monk, Diamanda Galás e Jarboe, artiste diverse ma tutte guidate dalla ricerca della più pura e cristallina forma di catarsi.