CD

Digisleeve, con stampa in oro a rilievo e 12-page full-color booklet

MELENCOLIA ESTATICA is the sole vision of one Climaxia, arguably the most ambitious woman in black metal. Handling guitar, bass, vocal orchestrations, and overall concept, Climaxia has made MELENCOLIA ESTATICA one of Italy's premiere black metal bands this past decade, and now her third and latest Hel sees her vision growing bolder and more daring. Inspired by Fritz Lang's masterpiece Metropolis, MELENCOLIA ESTATICA’s Hel is a cruel vision of reality where hope is nothing but a shivering dream, a short moment suffocated by the greyness of factories’ background. The repetitive ticking of the clock of modernity that consumes mankind, a golden age of slavery where spirit is just a number to be forgotten: Hel marks a further step on the path of MELENCOLIA ESTATICA, a new dawn of musical decadence.
 

Soluzioni strettamente riconducibili al raw black si trovano a convivere con un carico atmosferico importante che supporta i brani innalzandoli notevolmente: il misterioso duo tedesco autore di questa prova aleggia nell'oscurità più fitta.
 

Experimental Sludge/doom with female vocals, 2 basses, one drum, and some featured folk instruments...fucking crazy stuff!
 

Bonus track
A Blaze In The Northern Sky 

Traditional german black metal.
Debut album after 2006' "Jenseits der schatten" mini
 

Il panorama metal Russo, è sempre più ampio e vario, non esiste genere che questa terra non abbia fatto propria con più che degni risultati, lo stoner/doom era forse quello che sinora mi aveva meno impressionato rispetto agli altri aspetti dello stile, si conosce infatti la validità assoluta delle proposte legate alle influenze death, funeral e gothic ma in ambito classico qualcosa ancora mancava.
Neanche il tempo di pensarlo che ecco i Lord Of Doubts arrivano al mio orecchio smentendo e dando riprova di qualità e passione per la suddetta corrente.
Figli illegittimi degli Electric Wizard, il trio moscovita debutta con l'omonimo album composto da sei tracce per cinquanta minuti di musica che fanno il proprio fottuto dovere in maniera eccelsa.
Musica già sentita, mettiamolo in chiaro sin da subito ma la dose di psichedelia e l'affondare in terreni oscuri e magicamente intrisi da quella vena esoterica di cui Jus Oborn e compagni sono portatori sani, unici nel loro stile, non è neanche così facile da riprodurre infondendo alle tracce il loro status emotivo anche se si parlasse di semplice tributo.
Riffing seventies appesantito da tonalità grevi, voce dedita al fattore evocazione costante, un drumming ben inquadrato con pattern solidi e monolitici, è realmente difficile per un appassionato di queste sonorità non godere spiattellando on air pezzi come "Temple Of The Riff", "Satan's Magick Smoke" o "Endless Slumber".
Corretto al nero seppia fino all'osso, "Lord Of Doubts" si candida a disco da trip multisessione, atmosfere, immaginario e note si fondono per dar vita a una creazione artificiale dove la vostra mente possa spaziare fra i fumi di una droga denominata "Musica".
Mostrano d'avere carattere, ispirazione e un'ottima prospettiva di miglioramento i Lord Of Doubts, certo l'originalità non è ancora presente ma la base per intraprendere un percorso che li porti alla formazione di una personalità propria riconoscibile c'è, non resta quindi che supportare una simile fonte da cui ci s'attende ancor più in futuro, il merito va condiviso con una label underground, la Sekt Ov Gnozis, che ha dato loro la possibilità di uscire allo scoperto.
Amate gli Electric Wizard? Vi piace lo stoner doom? Se a entrambe le domande la risposta è un sì, farsi mancare questo disco in collezione è davvero un peccato.
(aristocraziawebzine.blogspot.com)
 

Apart from the rather silly band name there isn’t much wrong with ‘Drawn To Descend' by Ov Hollowness from Canada. This one-man band plays relatively simple atmospheric black metal. Noisy guitars produce riffs quite strongly reminiscent of old Katatonia and placed on top of these are melodic lead guitars that very strongly remind me of Windir. Moody? Quite. One can blame the band a lack of ideas but the songs do exactly what they should do: create a pleasant nostalgic atmosphere. The album is pleasant listen even though it is a bit too long. Decent album without adding much to the black metal canon.
(www.lordsofmetal.nl)